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Rieducazione della grafia

Oggi molti bambini in età evolutiva mostrano difficoltà nella scrittura per quanto riguarda non solo la componente ortografica, ma anche l’aspetto della realizzazione grafica; si tratta di quelle scritture ”difficili “ che presentano tutta una serie di maldestrezze che si intravedono a livello grafico sui quaderni di scuola. In questi casi e, a fronte di disgrafie conclamate (disturbi specifici dell’apprendimento che riguardano solo il grafismo e non l’ortografia, cioè gli errori della scrittura) si possono proporre interventi riabilitativi individuali, per migliorare la scrittura.


Di fatto, le disgrafie si presentano con deficit nel gesto grafico, più che altro nella realizzazione del movimento del corsivo; la scrittura appare, pertanto, illeggibile, spesso è lenta; la pagina è disordinata con difficoltà nella gestione dello spazio nel foglio (poco o tanto spazio tra una parola e l’altra; i margini del foglio non vengono rispettati); si nota anche inadeguatezza nelle le dimensioni, nella forma e nei collegamenti delle lettere; spesso, inoltre, i bambini disgrafici lamentano dolori e tensioni alle spalle e al braccio, sudorazione e crampi nella mano scrivente. 

 

La riabilitazione della scrittura che viene proposta nello studio ABC fa riferimento alla rieducazione della scrittura che nasce in Francia nel 1946, ma solo con Robert Olivaux (medico psicologo e grafologo) e Julian de Ajuriaguerra (psichiatra, neurologo, direttore dell’ospedale Saint-Anne di Parigi) negli anni 60 ha grande diffusione; dal 2000 queste tecniche sono state introdotte anche in Italia. Il ciclo di sedute di rieducazione del gesto grafico segue questi step:

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-rieducazione fisico muscolare con esercizi di tonificazione e rilassamento dei segmenti corporei coinvolti nel movimento grafico;
-le tecniche pittografiche di Julian de Ajuriaguerra si propongono con strumenti di lavoro come gli
acquarelli, i pastelli a cera , le matite colorate per favorire la distensione e la liberazione del gesto;
-le tecniche scrittografiche che prevedono esercizi che si avvicinano alla scrittura come i tracciati
scivolati e gli esercizi di grande progressione (movimento del braccio) e di piccola progressione
(movimento della mano e del polso).

 

Messi a punto da Julian di Ajuriaguerra attorno al 1947, i tracciati scivolati nacquero proprio con l’obiettivo di procurare nei bambini prima il rilassamento del braccio e della mano nel corso stesso del movimento grafico, un movimento che lascia poi una traccia sulla carta.

 

Venne così constatato come, in tal modo, fosse possibile con uno sforzo minimo far migliorare nei bambini la postura (per eseguirli è richiesta la stabilità in una situazione di rilassamento) l’impugnatura, la pressione, il ritmo e la regolarità del movimento.

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Il metodo di Olivaux, molto utilizzato nella grafoterapia si basa sulla rieducazione del gesto grafico, attraverso la riproduzione di forme prescritturali semplici (non sono le lettere ma le prefigurano) con un gesto fluido e scorrevole, per poi passare a forme più complesse, al fine di recuperare la velocità, l’uso della pressione, il ritmo della scrittura, anche attraverso una respirazione ritmata con tecniche di rilassamento (ispirate al training autogeno di Schulz).

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